Descrizione
Ne danno notizia il sindaco Salvatore Quinci e l'assessore comunale ai Lavori Pubblici Vito Torrente annunciando che l'amministrazione comunale ha consegnato i lavori all'impresa aggiudicataria dell'appalto: la Celi Energia e Costruzioni s.p.a. di Santa Ninfa che ha effettuato un ribasso del 5% sull'importo a base di circa 4milioni 780mila euro oltre oneri e costi di sicurezza per circa 323mila euro.
La consegna dei lavori è stata sottoscritta, per conto dell'amministrazione comunale, dall'arch. Andrea Ingargiola (direttore dei lavori), dal geometra Pietro Aurelio Giacalone (direttore dei lavori e progettista), e dal geometra Vito Pinta (progettista e responsabile unico del procedimento).
Per conto dell'impresa Celi ha sottoscritto il verbale di consegna dei lavori il legale rappresentante geometra Mario Spina.
"Siamo lieti - ha commentato l'assessore comunale al Welfare e Inclusione Isidonia Giacalone - che si avvii a concretizzazione un grande progetto elaborato dall'amministrazione Quinci nella passata consiliatura che ha ottenuto un importante finanziamento nell'ambito della Missione 5 'Inclusione e Coesione" del Pnrr. Grazie a questo ambizioso intervento potremo mettere in campo azioni di contrasto ai fenomeni di marginalizzazione e disagio sociale che si registrano in Città. Grazie alla sinergia tra l'assessorato Lavori Pubblici e l'assessorato al Welfare con la supervisione del sindaco Quinci - conclude Giacalone - rivitalizziamo il centro storico e diamo una casa al mondo dell'associazionismo".
L’immobile si trova in Via S. Agostino in pieno centro storico nei pressi della Piazza S. Michele. Si sviluppa su due piani fuori terra su una superficie coperta di circa 1300 metri quadri, oltre alle aree scoperte di pertinenza. E’ stato acquisito al patrimonio comunale ai sensi dell’art. 60 della legge 10/99 dall’asse patrimoniale dell’Istituto Divina Provvidenza “Case delle Fanciulle” Casa del Fanciullo e di riposo per anziani dichiarata estinta nel 2007. Un tempo ospitava al piano terra i servizi direzionali nei vani destinati ad uffici nonché i servizi collettivi di infermeria, ambulatorio, sala per attività didattica, refettorio, mensa e locali annessi per cucina, dispensa, lavanderia, etc., mentre al primo piano trovavano posto i locali destinati ad uffici, alloggio assistenti e dormitori.
Negli ultimi anni la struttura risulta degradata. Da qui la necessità d’intervento.
“L’idea progettuale – si legge nella relazione illustrativa - è quella di individuare un luogo fisico (un edificio in disuso qual è l’ex convitto di Sant’Agostino) da trasformare - attraverso un approccio di progettazione partecipata – in una struttura dedicata ai giovani, ad artisti locali ed immigrati, ad artigiani e creativi, prevedendo atelier, laboratori artigianali, sale espositive ed in genere spazi per attività collettive, sociali, culturali, per la formazione e ricreative di vario genere. Un luogo di incontro e di contaminazione autogestito per coniugare la dimensione locale alla dimensione globale. La realizzazione di tale progetto all’interno di uno spazio dismesso o in disuso potrebbe fungere da importante magnete delle energie creative presenti sul territorio e da incubatore di progettualità sociale”.
16 luglio 2024
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Ultimo aggiornamento: 16 luglio 2024, 09:44